Mi perdevo estasiata

Mi perdevo estasiata
in rossi tramonti di fuoco.
Tenerezza mi davano
i rossi papaveri
che lo zeffiro lieve cullava.
Su rose rosse immergevo il mio viso 
e le spine non facevano male.
Erano rose d'amore.
Di rosso dipingevo le guance,le labbra,le unghia...
per farmi più bella.
Rosse gonne a campana
coprivano il mio giovane corpo.
Rosso voleva dire fortuna.
Rosso voleva dire allegria.
Rosso voleva dire amore.
Ora, il rosso è colore da odiare.
I rossi tramonti
immalinconiscono l'animo mio
e pensare mi fanno 
al tramonto della mia vita
che non avrà più albe un giorno.
Odio i rossi papaveri
che hanno sapore di droghe allucinanti,
Anche il rosso mio cuore
che batteva per fremiti d'amore,
sarà muscolo inerte un giorno.
E non sono rosse le mie unghia
ora che raccattano briciole
e scavano ricordi.
Ora rosso è sinonimo di violenza,
di mani imbrattate da ferite profonde.
No, non immergo più
il mio viso in corbeille
di rose rosse,
le spine mi farebbero male.
Ora che morto è amore,
ora che anche giovinezza è andata via,
di grigio si colorerà
anche l'anima mia.
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