11-11-2014 |
Vieni Rita |
Analogia, il mio mare, in respiri concentrici.
L’anastrofe, l’inversione dei versi, rende particolarmente interessanti i passi d’esordio, lo sguardo posa e solitario inquieta, collega uno stato d’animo in modo definito e al genere transitivo, mi soffermo sul volo e suoni dei gabbiani: frastuono!
Ma sondando tra le crepe degli abissi, l’imo buio e nero, incapacità agli stimoli esterni, scovo la tua corsa a perdifiato nella danza con il sole che bagna ogni respiro refrattario.
Ed è ragione!
Ed è desiderio in ragione d’unire le gocce, perse nei corsi, a riunire tra i vari percorsi deviati, la via in vela piegata tra tutti i silenzi.
Oltre lo sguardo e oltre gli anfratti scoscesi, colgo l’attimo tra due occhi e un sentimento spesso deriso, colgo l’urlo nato dai graffi e colgo il sorriso deciso a cavalcare ancora l’onda del tuo mare.
Bellissima Poesia Mirella.
|