La tela del ragno
Brilla la tua essenza a goccia nella ragnatela con cui mi hai circuito. Furtivo ti avvicini e respiri il mio fiato, poi, inebriato fai un passo indietro, continui a ricamare il tuo desiderio nudo di ogni pudore, Con cautela cerco di non restare prigioniera delle trame dei tuoi pensieri. Odio questo amarti nell'insicurezza di un salto nel vuoto! S'aggrappa la mia anima bramosa d'essere catturata dal suo carnefice e tutti i perché della vita abbandonano le loro braccia lungo i fianchi, stanchi di cercare l'incastro che dia un senso al loro turbinare nella mente affollata da troppe speranze senza più futuro. Ogni volta, giuro, sarà la fine di un tormento che non si placa nel tempo delle mie stagioni. Ma poi, amo sempre di più questo odiarti, restare ad attendere o scappare lontano, cavarti gli occhi o lasciarti giungere al centro della tela e donarti il mio cuore. Io, preda caduta nella tua rete, rinuncio a fuggire! Tu, ragno che tessi un ricamo d'amore, ti ciberai del mio sapore!
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
23-05-2013 | Cagnacci Marzia | Grazie Massimo del tuo apprezzamento! | |
19-05-2013 | Massa V. Massimo | Metafore eloquenti in questa poesia decisamente ben pensata in ogni verso, espressi con discrezionalità e sentimento… |