Il silenzio di una rosa
Ancora ricordo, il viso spento di quella bambola di cera. Ancora sento le sue paure ogni volta che giocava a nascondino per non cadere, nelle mani di chi avrebbe dovuto proteggerla, ma ogni sua carezza, la terrorizzava. Quel suo amore, ossessivo e folle, la rendeva prigioniera e schiava di quei respiri agghiaccianti, quegli occhi, la inseguivano tutte le notti. Odiavo, quella bambola perché si nascondeva in quel suo segreto e nessuno ha mai saputo ascoltare il suo silenzio, il silenzio di una rosa appassita, ancora prima di fiorire del tutto. Ho rivisto quella rosa, è lì, di notte, da sola per la strada a vendere ogni sua carezza, senza nessuna emozione, e ne via di uscita è ancora prigioniera di mani che la sfiorano come fosse ancora, una bambola di cera.
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