Monologo
Il colle dell'infinito è ora fruscìo sommesso dell'invisibile lontana galassia il cavo d'un orecchio enorme d'un radiotelescopio. Al di là, torna il silenzio immenso. Tu sei sul pianeta coi piedi con le mani, con gli occhi con l'anima. Guardi, lo sfiori a volte con mani rapaci per stringere inutilmente una manciata d'acqua d'un mare immenso. T'impasti nel moto incessante. Corri i rischi dell'acqua del fuoco, delle lame delle punte dei bacilli che levigano, mùtilano dilaniano gratificano, ma... dove sei tu. Nelle idee nel pensiero forse Nei momenti del cuore nell'inesprimibile senza parole dentro Ma dove ? Nel cervello. Nella rete meravigliosa dei neuroni che si richiamano fremendo come polipi con infiniti filamenti di braccia a raccontarsi e a mettere insieme come mosaico correttamente ricomposto variate sensazioni di una vita intera. Ma quale vita, se non la tua del tuo corpo sul tuo pianeta. Nel punto dove ti posi dove ti muovi, tessi i giorni e le notti . Come una stella nell'infinito ha il suo moto come un asteroide il suo giro come un sole la sua ruota come il tutto insieme... Tu sei... il tutto.
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