La lumaca e il cavallo

In una notte d'estate tuoni, lampi e scrosci di pioggia la fecero da padroni. Sotto terra si svegliarono
lumache e lombrichi, che uscirono di gran fretta dai loro nascondigli. Si svegliò pure Mary, una bella e
grossa lumaca. Quando raggiunse la superficie, rimase immobile sull'orlo della sua tana e lasciò che la
pioggia lavasse bene il suo guscio. Mary sapeva d'esser bella ed era pure vanitosa. Quando ritenne di
essere ben sistemata, si avviò senza avere una meta precisa. Seguì il suo istinto e pian pianino percorse
tanta strada. Nel frattempo, il temporale cessò e la notte lasciò il posto ad un sole splendente.

La lumaca si era allontanata a tal punto dalla tana che, non appena vide il sole, si mise subito sulla via
del ritorno. Ad un certo momento, ella sentì rumore di zoccoli avanzare nella sua direzione. Era un cavallo,
Truddy, che correva libero come il vento. Mary provò a scansarsi, ma la paura la bloccò. Il cavallo, che
non s'era accorto di lei, piccolina, per sua fortuna la sfiorò soltanto e la lumaca, tirando un sospiro di
sollievo, imprecò contro di lui. Poi disse fra sé:

Quello stupido cavallo non mi ha nemmeno vista! C'è mancato poco che mi schiacciasse! Ma domani... domani
gliela faccio ben pagare questa
svista! >>
Quindi, tornò sconvolta nel suo rifugio e si riposò. Il giorno seguente c'era ancora il sole, ma Mary non
si lasciò intimorire dal calore. Uscì dalla tana, ma stavolta non andò troppo lontano. Si fermò lì vicino
e rimase ad attendere. Come sperava, sentì ancora Truddy avvicinarsi e desiderò tanto che passasse di nuovo
vicino a lei. Aspettò dunque impaziente il suo arrivo e fu premiata la sua costanza. Quando Truddy le fu
vicino, improvvisamente si alzò ritta e fece le linguacce al cavallo. Il poveretto, che non s'aspettava
quell'incontro, essendo anche soprapensiero, quasi si imbizzarrì dallo spavento! Mery subito gli si rivolse,
dicendo:
Finalmente ti sei accorto di me!! Ieri per poco non mi hai schiacciata! Tu sei un cavallo e lo si vede, ma
corri come un asino e per di più con la testa fra le nuvole! Hai mai pensato a quante lumache come me hai 
schiacciato lungo la tua strada? Noi siamo piccole, ma esistiamo e vogliamo vivere, vogliamo che quelli come
te facciano più attenzione a dove appoggiano le zampe! Non mi sembra di chiedere troppo, vero? >> Truddy,
che nel frattempo si era calmato, si mortificò tantissimo in conseguenza del suo rimprovero e rispose:
Non hai torto, lumaca!! Ti chiedo perdono e vedrai che d'ora in poi farò attenzione a dove appoggio i miei
zoccoli. Scusami tanto!! >>

Mary accettò le scuse del cavallo ed egli la ringraziò molto per averle messo davanti agli occhi questa verità.
Se ne andò di nuovo correndo, ma questa volta guardando con attenzione il sentiero che stava percorrendo.
Dalla lumaca aveva imparato una cosa importante: il rispetto per gli altri. Truddy e Mary, in seguito, si
incontrarono più volte e divennero buoni amici. La loro fu una bella e grande amicizia che li unì per tutta
la vita.
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24-06-2014 Redazione Oceano Una storia simpatica quella narrata. L’agile e veloce cavallo e la lenta piccola lumaca: il rispetto e l’attenzione in aiuto di chi non può difendersi.