Orizzonte (20 agosto 2013)
Orizzonte, curvo limite del mio vedere, inafferrabile confine del mio credere. Mi chiedo se appartieni al cielo o al mare o sei solo una banale sfumatura d'azzurro, se esisti veramente o sei solo una effimera idea di pace. Oltre te svaniscono le mie certezze e cominciano le mie paure, ma, come un amore impossibile, infinitamente mi attrai e infinitamente a me ti sottrai. Isso, incredulo, l'ultima mia vela per avvicinarmi a te dopo questo mare. So che il timone piagherà le mie mani e il sale avrà bruciato i miei occhi prima che io giunga a te, ma il mio destino è il nostro incontro. Che tu possa allora, placando i tuoi venti ostili, avere pietà della mia zattera e della sua logora vela. Nel tuo arcipelago delle speranze accogli perciò questo marinaio senza sorriso, adagiandolo su una silenziosa spiaggia bianca ..... e che lì abbia come compagne solo le sue orme e la sua anima nuda.
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