L'assurda assuefazione

Ti ho intravisto nella bestialità del sangue 
versato con noncuranza 
con il viso premuto sul cemento 
d’una piazza d’Israele
mentre la sorte passava fugace 
a seminare odio e rancore 
e ti ho rivisto 
tra la polvere di Bagdad
riverso in mezzo alla strada 
sotto un lenzuolo
che ti celava alla pietà
e la folla 
ti passeggiava accanto
con gli occhi pieni di indifferenza.
Poi solo lacrime ed orrore
come un infinito  fiume di dolore 
che scorre impietoso 
lungo longitudini e costellazioni
sino ad unire 
tutti gli angoli del mondo.
Eppure stavo lì, 
a fissare lo schermo 
con l’ultimo pezzo di pane tra le dita 
avvolto nella patina d’egoismo
che ci rende tutti uguali 
e ci fa complici della morte.
 
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03-01-2015 Redazione Oceano Un’atroce fotografia in versi su ciò che siamo o siamo diventati; larve d’immagini crude e spietate che scorrono quasi inermi dinanzi al nostro sguardo e al nostro cuore.
Brividi di realtà scuotono profondamente con i tuoi versi, schiaffeggiando la nostra anima.

Pubblicata il 29-12-2014

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Commento dell'autore

Questo testo ci fa partecipi
di quanto siamo assurdamente
assuefatti alla morte, e non
c'è cosa più brutta,
visto che viviamo immersi nel
progresso, ma regrediamo
a livello umano.