Antichi ricordi

Dolce e minuta donna,
figlia di madre terra,
amo perdermi nel tuo languido sguardo,
quando mi tieni la mano e sorridi, 
ricordando i tuoi anni più belli…
Avverto la ruvida pelle e 
una forte emozione arriva al mio cuore.
L’esile voce, come lenta melodia,
ricorda un fazzoletto in testa e 
in mano una falce,
tua fedele compagna.
All’alba, a piedi nudi,
ti avvii nei campi avari,
dura la vita tua.
Sotto un sole cocente, 
col capo chino, asciughi, 
col lembo del camice, 
il sudore grondante. 
Alzi gli occhi al cielo, 
aspetti la fine del giorno.
Conosci bene quei campi,
mai un lamento, solo rispetto.
Tramandi un sapere 
che vien da lontano,
costellato di amori, odi e
prepotenze di avidi padroni.
Gli occhi s’illuminano, quando,
ricordi l’abbraccio dei figli, 
seduti sull’aia, aspettare il tuo ritorno.
Alzi a fatica la mano tremante, 
la porti alla mia fronte e
benedici col segno di Croce.
Segno che ogni sera donavi ai tuoi figli.
Era la tua benedizione. 
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31-01-2015 Redazione Oceano Rivive in quei ricordi lontani la figura della madre in giovane età, sposa che amava la terra ed il suo duro lavoro, senza mai protestare, sacrifici che bastava un sorriso dei figli per ammortizzare...