Deliri
In buona compagnia dei saltabeccanti piccioni raccoglieva torsoli di mela tra i rifiuti e biascicava versi improbabili parto dei suoi deliri nel nosocomio conobbe una sua pari portava con sé dei versi di campana e una foto sgualcita lampi di visioni a mordere giorni di macerie poi un mattino li trovarono abbracciati le vene recise che già sorvolavano cieli sconosciuti ai mortali.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
10-12-2014 | Musicco Mirella |
Tutto è un probabile, improbabile incontro. In mondi disuguali, dove il verso sembra catena dell’anima smarrita e schiude e stride deliri senza tempo; c’è sempre un perché nel lagnarsi oltre il senso. In ogni luogo urla la ragione differente, quella chiusa agli occhi di chi guarda senza percepire fino in fondo, quella che fa “… sorvolare in cieli sconosciuti ai mortali …” ... e nel limite muore ogni uomo che non sa d’esser nato. |
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10-12-2014 | Redazione Oceano |
L’altra parte di sé, la vita non vita che paurosa avanza e si ciba dell’ultima fonte di sé: la ragione. Questo dire ha fine, quando la fine è scritta con il sangue versato. Un triste destino immolato al silenzio. |