Io e la luna
Un tempo intime amiche, ma ora cosa più abbiamo da dirci Luna pallida? Vano il tuo cercarmi con le delicate tue mani a filtrare tra le fessure della persiana chiusa invitandomi all'intimo colloquio nel cuore della notte. Nulla più ho da narrarti se non i ricordi di quando tu complice e ruffiana esaltavi il mio corpo nudo fra le forti sue braccia respirando il mio piacere, o di quando nelle notti estive m'immergevo nel mare per farmi bagnare dalla tua luce ed offrirti conchiglie in sacrificio certa che tu, Luna d'amore, intima amica, mai avresti deluso ogni mio desiderio. Ora che il vento della notte dondola l'azzurra mia solitudine, che più la bocca conosce l'estasi d'un bacio ed il corpo carezze d'amore, cos'ho da condivider con te ancora? Rose di silenzio di questo mio giardino bruciato dall'arsura ed una lacrima di rimpianto per il tempo d'amore perduto. Non offenderti, sempre ti amo, sorella Luna, ma lasciami in pace. Mi basta il mio soffrire e non voglio che questo lacerante mio dolore al tuo s'unisca, Luna solitaria, anche tu in cerca d'amore.
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