Ma lo farò solo da morta...

Lotto per non dovermi vergognare. 
Lo faccio perchè è giusto. 
Lotto per chi non ha forza, né fede. 
Lotto per chi ha smesso di lottare, 
per chi non ha più lacrime da piangere, 
per chi non ha più strade da percorrere. 
Combatto per potermi specchiare negli 
occhi di chi mi osserva. Istintivamente 
o con gracile incedere e talvolta con forza 
sfido chi mi abusa, chi si crede onnipotente, 
chi parla a vanvera, chi mi loda con falsi 
complimenti, chi mi carezza e mi pugnala, 
chi recita fuori dal palcoscenico 
e chi non mi merita. 
Lotto per chi non combatte e per 
chi si è ferito combattendo. 
Le mie cicatrici pruriginose e ruvide al tatto 
sono i miei trofei. 
Esibisco e mostro con fierezza le mie ferite 
di guerra che mi rammentano le mie sconfitte 
e tutto ciò che ferendomi ho imparato. 
Non si esce mai indenni dalle battaglie, 
ma ciò che conta è varcare la soglia della dignità 
con allori su di un capo mai chino. 
Orgogliosamente seppur ferita non smetto: 
affilo le mie lame, graffio e lotto. 
Voglio adoperare le gambe per dare calci 
e le mani per schiaffeggiare. 
Accada quel che accada io combatterò sempre 
e non smetterò mai di farlo: perchè sono viva. 
Quando cesserò di vivere smetterò di lottare: 
ma lo farò solo da morta...
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