Hai portato il cielo
Hai portato il cielo nel mio cuore, il cielo per il quale ho volato. Tra le dita accarezzavo l’infinita leggerezza del vento l’aria sfiorava il viso rendendo vivo il ricordo del dolce sentire la tua mano sulla mia guancia. Hai portato il cielo nel mio vivere, il cielo oltre il quale fatico a trovare quella linea sottile che definisce l’orizzonte delle mie paure. Hai portato il cielo nella mia notte, un cielo che ho accarezzato con lo sguardo nella consapevolezza che fra le stelle ritrovavo i tuoi occhi. Le dita, nell’unire delicatamente quelle lacrime di luce ripercorrono le linee dolci ed acerbe del tuo volto. Hai portato il cielo nel mio morire, quel cielo dal quale hai deciso di lasciarmi cadere, quando in una ceca acquiescenza hai permesso che il tuo vivere uccidesse, anche il solo pensiero di un sospiro che portasse il mio nome. Hai portato la notte nel mio cuore, una notte buia e senza luce, dove finanche la luna, mia dolce amica, ha il timore di apparire e col suo canto silenzioso dolcemente abbracciare il mio dolore. Hai fatto si che la morte si riappropriasse del silenzio, quando hai chiuso gli occhi sul mio ricordo, lasciando che si perdesse come parole chiuse in una bottiglia che vagano alla deriva del mare della dimenticanza.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
20-05-2015 | Castillia Vicente |
A volte quando finisce un amore senza che ci sia chiaro il perché testa solo un inutile rancore ed un amaro malessere |