I miei gelidi inverni |
A poco a poco la luce solare comincia a dominare il giorno, l'imponente torre scricchiola da anni a anni in un forte odore di sapore antico. Con i suoi dolci pendii la valle, con l'immensità delle vette innevate esprime la sua sovranità. Un rumore distensivo delle acque s'infrange contro le rocce, arriva una cascata come la neve di un bianco spumeggiante. Ora sento la gelata e mi chiedo: dove sono nella tana del lupo? Questo silenzio avvelena il mio cuore in cui sono sparsi piccoli diamanti; i rumori tipici del caos cittadino ove si attinge di rosa e arancione il mio cielo. Con ululi ti strappa l'anima e m'appoggio alla mia finestra e mi chiedo: sono giorni e giorni anni e anni di sessantanni, il grigio dei capelli, imbiancati dagli inverni artici e gelidi, non vedo il mio cielo e non mi resta che oscure notti. |