Dubbi

Ero così felice. 
Una musica leggiadra 
mi fluiva 
nell'anima 
come un ruscello limpido 
tra le margherite
e le violette
dei prati
di una montagna. 
Con lo stesso 
dolce mormorio 
tra i ciottoli levigati 
dei miei sogni. 
Col breve sorriso 
dei ricami 
di schiuma 
creati 
dagli intrecci svelti 
della corrente. 
In un silenzio delicato 
fatto solo 
del frusciar 
delle foglie
di un bosco fresco 
di verde cupo. 
Sorridevo
alla tenerezza
intima
dei miei sentimenti 
e ridevo 
di cuore	
alla minima scusa.
Sentivo che, 
se l'avessi voluto,
avrei potuto volare.
Dentro di me
c'erano la leggerezza,
gli effluvi
e la marea dei colori
della primavera.
Ma poi 
ho cominciato 
a riflettere. 
E l'abbandono 
della mia felicità 
è stato infiltrato 
da dubbi. 
Stupidi dubbi, 
perché ponete 
delle domande 
insinuanti 
laddove vi erano 
solo risposte felici? 
Perché volete 
tormentarmi 
con l'incertezza 
su quello che 
a me non importa 
né di sapere
né di ignorare? 
Non avete 
ancora capito 
che anche 
se sbaglio, 
ci sono sbagli 
che mi sono cari?
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