Incubo
Stanotte ti ho visto Figlio, Eri distrutto, con le mani accarezzavi la terra, Ne facevi pugno e la portavi alla bocca, Poi vomitavi. Stanotte il vento demoliva il castello E tu ricominciavi, Roccia su roccia a erigere Il totem dei tuoi deliri. Stanotte hai tenuto stretto tra i denti il mondo, Con l’alba lo collocherai al suo posto.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
18-12-2014 | Nenzi Vittoria | Grazie | |
18-12-2014 | Redazione Oceano |
Immagini, impatto che sfiora i sensi, cattura la fantasia e conduce laddove il verso ha fine. Un incubo? Si … è la nostra realtà e la tua lirica è un dipinto meravigliosamente vero. |