Solitudine
Sdraiata sul polveroso giaciglio di pensieri ormai scuri ed esausti, piegandosi al ventre dolente distrugge un corpo giá vinto dal tempo. La palpebra implora una notte che tarda nascondendosi ai sogni e gli arti tremanti s'affiancan a fronde di salici morenti, scrollate ed abbattute da tempeste improvvise. S'invola nel sogno l'astro d'argento, presagio di luce notturna nel buio spettrale di paurose incertezze. Non dorme stanotte la stella lassù, ma veglia su un'anima persa, abbattuta da giorni di pietra e delusa dalle stesse speranze di sempre. Un pianto immaginario di culla s'intona alla settembrina atmosfera, come nenia in un giorno di pioggia e riaffiorano ricordi imprigionando i giorni alla vita.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
21-09-2014 | Milone Nadia | GRAZIE... | |
18-09-2014 | Redazione Oceano |
Pensieri ormai stanchi si siedono vinti sul giaciglio tremante di arti implorando l’oblio. La notte veglia e la stella sorveglia. Un pianto lontano sveglia la coscienza sopita! |