L'incompreso
Gelo filtra nelle ossa penetra umido e chiassoso il mar, la tempesta insorge e non placca i venti infidi, appare lontana la battigia... la sabbia è furente non respira ingannata e intrappolata dalle mareggiate. I flutti impazzano discorrendo rabbiosi e dimenandosi tra loro, non si danno pace. I frutti del mare e le gentil corazze nascoste son dalla furia dei cavalloni marini. Lividi e graffi riaffiorano sanguinanti e senza margini di guarigione. Oltre l'orizzonte il tempo che lentamente muore... castigato e senza possibilità di ritrovar il perduto amore. L'incompreso vaneggia in foschia, solitario vaga annaspando nei perduti affetti.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
02-02-2015 | Manca Marinella |
Grazie mille,in effetti questa mia lirica è un tormento interiore e intimo,il mare in burrasca...metafora di un periodo smarrito.. Grazie,Redazione Oceano! |
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01-02-2015 | Redazione Oceano | Impetuosa e implacabile la tua lirica, come il mare in tempesta, in una spiaggia che irritata non quieta. Il guscio occulta il lividi della vita, nello scorrere del tempo inesorabile senza poter abbracciare l’amore smarrito. Nella deserta foschia, implodi dibattendoti nell’ eremo dei tuoi silenzi e non c’è pace nell’ incomprensione dell’ esistenza. |