Shoah...il giorno dopo
Erano i corvi neri e lucenti di blu fiammeggiavan le piume vigili gli occhi nero il becco possente adunchi gli artigli ghermenti. Raspavan tra polvere e pietre cercando un pasto di vermi avido l'incedere altero con salti misurati e invadenti. Raccolto tra rovi di filo spinato un ramo d'ulivo li in mezzo gettato con grande disprezzo e sacrilego gesto in un volo impazzito come sabba di streghe distrussero il sogno d'una bianca colomba che alzandosi in volo in un freddo mattino l'aveva portato con speranza nel becco per far dono augurale ad un mondo migliore gettandolo poi ferita nel cuore. Non sbagliò la colomba nel suo gesto più estremo che ogni giorno s'accresce la demenza omicida, ogni giorno è memoria di un'atroce memoria ogni giorno quell'uomo prevarica l'uomo. A voi corvi che nutrite di vermi le lavate coscienze che spezzate nel nascere sogni e speranze a voi potenti che dettate il potere non sarà vostro il piacere di cantar "Miserere".
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
04-02-2013 | Salvaggio Carmelo | Un sentito ringraziamento. | |
04-02-2013 | Redazione Oceano | L'amara considerazione dell'immutabilità umana, dell'uomo lupo per l'altro uomo, che sminuisce la propria razionalità non imparando nulla dai propri errori e persevera sulla strada del nonsenso e della follia. Quante commemorazioni strazianti ancora?. Quante colombe lasceranno ancora cadere nel vuoto il ramoscello d'ulivo? |