Quelle mani

Nascosti e silenziosi
giacciono dentro quei solchi
i giorni trascorsi e scordati
d'un tempo senza ritorno.

Dolgono le nocche distorte
che han stretto e serrato
legni di vanga e di falce
sacri come la terra sudata.

Lucido al collo il bastone
sorregge il tuo peso solenne
son tagli eppur sembrano stelle
i segni alle mani restati.

Mani forgiate al duro lavoro
raspano il viso le rudi carezze
seppure ispessite da calli rugosi
trasmettono dono di grande calore.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
25-06-2013 Salvaggio Carmelo Molto grato a voi tutti.
Grazie di vero cuore...
24-06-2013 Redazione Oceano I tuoi versi, se possibile nobilitano ancor più l'arte che nelle mani l'uomo conserva; è nella fatica, nel lavoro che si forgia il senso di noi stessi. Molto ben delineata nella sua essenza, complimenti Carmelo