Autoimmune...

Non mi iscrissi nelle tue illusioni, 
neanche crivellai i tuoi baci 
nell'ansa della strada 
che costeggiava le tue bontà.

Ti disegnai con una matita, come
il sortilegio degli sguardi, 
aspirai l'aroma dei tuoi rancori.

Crittografie oscure, di storie 
che non devono combattere con le viscere.

Io, la foglia in bianco, 
un canino di alabastro 
rinchiuso nel vecchio cuore apatico 
di porcellana.

Una dose di benedetta catarsi ossidata 
con allusione cattiva pronosticata ed indissolubile.

Apparentemente autoimmune, 
fervidamente intoccabile, 
adorabilmente altrui.
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