Tra ricordi e realta'
Eccoci riunite per la cena io e le mie quattro bimbe quasi centenarie, come ai tempi loro, senza televisione guardandoci negli occhi parlando di tutto e di niente in un silenzio in cui senti quasi chiacchierare il piatto, parole e risate che nascono all'improvviso. E da un gesto, iniziano i ricordi, le storie ognuna ha qualcosa da dire da aggiungere ai racconti di una vita: com'era la moda negli anni "anta" il giorno del matrimonio, la nascita dei figli, momenti di gioia che lasciano lo spazio ai momenti brutti dei giorni di guerra. Prendono vita quei ricordi quattro storie diverse ma cosi uguali ricchi di particolari che nei libri di storia non sono scritti ma che nelle memorie rimangono impressi, marchiati a fuoco. E cosi scopro che si beveva il caffè di grano abbrustolito, di fave, di ghiande, che si faceva il pane di riso, che ci si scambiava le razioni per avere un po’ di tutto da mangiare. E quando le sirene suonavano all'improvviso, tutti lasciavano tutto, correndo nei rifugi, si pregava insieme per arrivare al giorno dopo, la gente si aiutava senza chiedere niente in cambio. Vivo l'arrivo degli alleati li sento quasi, come sento il sapore della cioccolata che regalavano ai poveri italiani, vivo nelle loro parole la gioia della libertà della vita che lenta torna normale. Senza accorgercene ormai è gia buio dispiace quasi alzarsi da questa tavola ricca di emozioni forti di lezioni di vita per me e vado a letto con quelle immagini davanti agli occhi, il mio rispetto per quelle donne aumenta loro si che sono Grandi...
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