Attesa
Aria fresca di siepi vicine amiche ancora umide di pioggia inattesa accarezzano la calda pelle e l’ansia palpitante nel flebile petto. Lenti passi calpestano la terra e solitari ritemprano come i luoghi consueti non vissuti ora ma vivi di attimi già passati. L’attesa arde e non c’è pace nel cinguettio festoso degli uccelli erranti e nel rimanere là dove i ricordi riempiono il cuore. Basterebbe un suono un solo suono per trovare la gioia che colma l’arido vaso ormai vuoto. L’andare del tempo rende forte l’avvicinarsi di speranze disilluse e il desiderio brama ancora ma attende invano.
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16-10-2015 | Pomina Genoveffa |
meravigliosa poesia dove dici che basterebbe un suono un piccolo suono per scacciare il polveroso vuoto dell’attesa...lo so anch'io che nei silenzi appesi alle pareti per non svegliare la sonnolenta notte, avanza anche la stanchezza, quella che fa a brandelli i sogni tra un giorno ed un altro. Quante volta ho ricucito strappi e raddrizzato l’ago impazzito d’una bussola che non ha più direzioni dove andare...intanto s’assottiglia sempre più la pellicola del tempo… si smaglia la vita, si sospende, attende. Dove s’intrecciavano giorni al suono di roventi sinfonie, manca il respiro. Guardo nella luce d’un solitario lampione danzare le falene… l’alba confonde ogni mattina e cerca disperatamente quello che già si è perso. Genoveffa Pomina |