Tra mille vaghe voglie
Tra mille vaghe voglie m’abbandono, in lubrica vaghezza mi consumo, fugge, questo pensier lascivo, insegue dolci fonti e selve oscure, perdendosi nel buio della notte, e tra il languir di vizi e di passioni, l’argentea luna, pallida e leggera, è spettatrice di tal dissolutezza… Il tuo bel petto, con cupidigia miro, e già mi perdo in brame appetitose, roco è il mio respiro, che s’accomuna al tuo, erra per valli ombrose e solitarie, destando al suo passaggio il fuoco, di quell’amor che sempre ci comanda… Per te s’accresce il desiderio, e fa di me terrena Dea, che sparge un odoroso nembo, tra balenii e lampi di tempesta, e par che il mondo s’allontani, mentre di esso noi ne siamo parte…
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02-05-2015 | Redazione Oceano |
Allitterazioni e fonosimbolismo. Tra mille vaghe voglie i desideri si immolano alla crescente realtà che si confonde tra sogni consumati nel buio e certezze perse erranti tra paesaggi solitari. |