Dalla morte alla vita

(il terremoto in Abruzzo)

Nella notte improvviso un boato
E come birilli cadono palazzi di cemento armato
Come fuscelli cadono centinaia di case
Distrutte, al suolo rase

E nel silenzio le urla si alzano
Uomini e donne che all’impazzata corrono
Vie che si tingono di rosso
Mentre il mondo continua ad essere scosso

In un lampo arrivano i soccorritori
Che sulla morte lottano per essere vincitori
Ma sono tante le persone morte
Che triste e brutale questa sorte

Ma io non posso fermarmi
Quel bimbo ancora non nato già dice di amarmi
Lui dice che vuole venire ugualmente al mondo
E non vuole più aspettare neanche un secondo

Corro per una sussultoria strada
Come un pazzo raggiungo l’autostrada
Con in braccio lei e la vita che porta in petto
Per miracolo evito il forte cadere di un tetto

Corro fra morti, feriti e impazziti
Fra foglie e alberi dal nulla sradicati
E finalmente arrivo in quel che resta d’ospedale
E grido salvatela, porta una vita che vale

E quel bimbo viene alla vita dalla morte
E con lui nasceva forse una nuova e felice sorte
Sembrerò immorale o pazzo
Ma nasceva in me incontrollabile un sorriso paonazzo

E ora so che anche la mia gente
Forte nel cuore e credente
Come quel bimbo dalla morte rinascerà
 e alla vita più forte di prima tornerà!
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
28-09-2016 Mortimer Escluso grazie di cuore Redazione :-)
28-09-2016 Redazione Oceano Nel fare distratto della vita il susseguirsi di eventi scuotono improvvisi, tra boati e sussulti dei cuori. Nei tuoi versi le immagini implodono cicliche, in emozioni ancora vive che ridondano tra dolore e gioia infinita.