Se mai dovessi amarti

(Infante Maria Teresa)


Non voltarti
voglio solo l altra faccia,
dammi un tiepido respiro nel riflesso di un mattino,
tra un barlume di equilibrio e certezza di un momento,
solo un sogno disegnato nello specchio di una stanza,
dove dubbi in chiaroscuro danno un brivido alla luna.

Non voltarti
non negarmi il tuo profumo
che uno sguardo rende all’alba,
se mi sveglio nei tuoi occhi, torno baco tra la seta,
e la trama intesserei per
l’ordito della pelle che poi vestirei di te,
e se graffia come iuta, nelle lacrime lavata la
riserbo per il cielo quando
triste invoca scusa, per l’affronto dell ‘aurora.

E se mai dovessi amarti
saprai dei miei silenzi scoppiati tra le ciglia
carezze immacolate, figlie di un pianto antico,
avrai parole nuove, mai regalate al vento
che conierei su gemme da incastonarti il cuore.
Sarei su terra il mare che inonda le tue sponde
e sull’umida rena riposerei la sera.

Se mai dovessi amarti,
sarei quel frutto atavico e mai serpente infame,
farei di quel giardino l occhiello alla tua pelle.
Sarei confine obliquo sui fianchi del tramonto
che sposta l orizzonte nelle tue braccia tese
e come una farfalla sulla tua spalla stanca
adagerei le ali a inizio primavera.

Se mai ti amassi adesso
sarebbe l’infinito in questa notte ferma,
inchioderei le ore tra il buio e le lenzuola.
Tu stendimi il tuo cielo sopra le chiome sparse
e ferma in pugno il tempo,
e mani tra le mani, sulla mia pelle scura….
ma non voltarti adesso…