Dalla profondità del pozzo

(Parlato Nunzia)


Ti eri nascosto là, nella profondità del pozzo, una sera piovosa di un tempo lontano, non troppo da smarrirne la memoria. Ogni notte, come in un rituale magico ed un po' macabro, forse, richiamavi a te quella tua strana, insolita, spaventata identità. Non ti piaceva, mi raccontavi, col capo poggiato sul mio grembo, non ti piaceva quel te stesso vulnerabile, dolce, a volte troppo irruento, incomprensibile...

Pensava cose strambe, quella creatura, immaginava mondi fatati, abitati da cavalieri e draghi, da fanciulle dallo sguardo scuro e denso di sofferenza... ogni notte era una partenza... un viaggio intrepido ed affannato... il tuo respiro diventava un ansimo per le corse a perdifiato, le tue mani recavano sempre i graffi e le ferite, segni di chi scava senza risparmio, per arrivare ad un sogno... Ogni notte, tutte le notti che il tempo ci ha regalato, ascoltavo rapita i tuoi racconti... ogni notte percorrevo con te tutte le strade, i sentieri della tua memoria... ogni notte mi rannicchiavo là, sotto mucchi fantastici di foglie, erba, rametti umidi di muschio, per regalarti un sogno...