Un Paradiso di nome Inferno
Silenzi chiusi fra ragnatele di soprusi, stupri e punizioni, là, in quel Paradiso nel Mugello. Anni e anni di dolorosa rassegnazione lavorando in silenzio subendo il danno. Un muro di solitudine, depravazione camuffata dal verde Paradiso di accoglienza, nella Comunità agricola dell'imbroglio. Piccoli uomini cresciuti nell'orrore all'ombra della rassegnazione consegnando in seguito, ad altri, ignari, il martirio dei lunghi giorni. Verità imbavagliate disegnano scheletri di vita nutriti da orchi diabolici. Poi, la luce di verità in quel luogo di lavoro perfetto, e il danno dell'Inferno? Forse al vento, agli alberi, ai prati, alla notte, al giorno, al perdono..., la via del ritorno alla vita, con la giustizia.
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23-01-2017 | Redazione Oceano | “Non lasciare le mani della realtà. Disincanto ed occhi pieni di sangue. Difendiamo le nostre meraviglie, la dolcezza dei sorrisi e i morbidi capelli. Che le nostre unghie possano riconsegnarci il Mondo che un giorno viveva dentro di noi.” |