Il mio mare
Lo sguardo posa su onde senza fine ad ascoltar frastuoni del volo dei gabbiani dove lo scoglio aspetta per donar riposo e solitario inquieta tra rotoli del vento. Nel perder l’orizzonte infuria il mio respiro soffio ad alitare direzioni ormai smarrite e mentre chiedo venia a bufere d’intelletto il sole folleggia tra le crepe degli abissi. Mi perdo nell’immenso di gocce senza spazi accarezzando persa i colori del mattino sul manto d'acqua metamorfosi d’istanti come pensieri vani lacerati in incertezze. E nuotando vaga immergendomi nel canto tra note scollate di melodie passate inabisso le orazioni negli anfratti di scogliere piegandomi in silenzi per ritrovare il senso. Nel vago d’infinito fluttuo senza sosta tra graffi di pelle scheggiata in ogni dove con l’ inchiostro intinto nel sale della vita urlo serrato in bolle percosse sulla riva.
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