Sangue e latte
Del sepolcro di pietra nera, Con violenza hai chiuso la lastra di cristallo, Sul mio corpo dolente, Trafitto da parole orrende. Avvolta dal sudario ho pianto, Delusione, infinita compassione. La fine non arriva, Quando la implori, Quando il corpo vive e il cuore muore. Attraverso la lastra appannata, Ti vedo andare fra le nebbie, Su per il viale di cipressi neri. Non ripari gli occhi dai colpi ciechi, Inciampi, cadi, Strisci sui vetri, Lasciando scia di sangue, Di aloe amaro, Di odio rovente. Urli maledicendo il mondo, Denudi il seno che ha saputo dare, Scavi la terra per ritrovare amore, Trovi paura e disperazione. Torni indietro contando i passi, Eviti il tronco e le fruste dei suoi rami, Lamenti in nenia la preghiera del perdono, Alzi la lastra di cristallo bruno, Nel sudario cerchi il mio corpo, Ti lavi il viso tra lacrime e sudore, Con le labbra succhi sangue e latte. Per una notte riposeremo insieme.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
25-02-2015 | Redazione Oceano | Un corpo quello della civiltà trafitto a morte… | |
21-02-2015 | Vieni Rita | Quando il dolore ha corpo e le lacrime compagne, quando le labbra piangono e il cuore non dimentica perché il sangue e il latte sono stati miscelati per dare vita. |