Solo per questa notte
Piove, Le gocce saltano da un sanpietrino all’altro, Piove, Il vicolo lucido brilla mentre piango. Salto su un piede e poi sull’altro, Come una bimba ritmo giocoso, Allargo le mani per raccogliere l’acqua, Quella del cielo quella degli occhi, La bevo, mi disseto e poi la rendo, Alla fonte principio della vita. Lasciami piangere città mia, Rendimi invisibile tra le tue Chiese, Muta, ubriaca di lacrime e dolore, Lasciami piangere, Solo con te potrò rendere a Dio, La prima vita che sta scivolando via. Per stanotte lasciami piangere, Che con l’alba non potrò più farlo, Tra i tuoi vicoli accogli le mute urla, Che con il sole non dovranno uscire. Solo per stanotte indosserò l’abito del lutto Che da domani vestirò d’adulta. Piove, Quella finestra in alto, Quella che sul Tevere si affaccia, Si chiude. Piove, Asciugo il volto, Cambio l’abito mentre la fanciullezza muore.
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27-06-2014 | Redazione Oceano | Un’autrice che anche nel dolore, nella pena, nel rimpianto, nella perdita di parte di sé, trova conforto in Dio, asciuga le lacrime fuggite al controllo e nascoste in una notte di pioggia, si chiude nell'abbraccio della sua città. |