Arriverai
Arriverai, Lo so. Arriverai, A dar colore al caos che mi tortura. Odo i tuoi passi, Su per la scala di pietra rossa, Sento le tue mani, Strusciare sul freddo muro. La notte è buia Come gli occhi miei, La notte abbraccia Come i desideri. Ti accoglierò e Di me racconterò, Senza parole, Le paure, I sogni, La follia. Non dovrei. So che dovrei Chiudere quella porta, Soffocare nel cuscino Anche il ricordo, Della tua esistenza. Mi hai fatto male, E ancora me ne farai, Ma io ti amo E tu lo sai.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
19-06-2014 | Redazione Oceano | E il rito si ripropone, descritto e reso visivo da un’attenta autrice. Quella scala rossa, quel muro su cui s’appoggia la mano e la notte, suggestione e amore, infinito, paziente, condannato. | |
18-06-2014 | Giustini Angelo | desiderio incontrollato, bramato oltre ogni limite della coscienza che pure invita a riflettere sul male precedentemente ricevuto. |