Fuori da ogni prigione

Cammino lungo argini
in equilibrio sull'abisso
senza sapere 
se la seduzione del nulla
alla fine vincerà ogni resistenza.

Accade spesso che la parola
rimproveri il silenzio
per non aver tessuto difesa
e lasciato correre le offese.

Aggrappato alle sbarre
osservo il susseguirsi delle stagioni:
libertà non mi raggiunge
ma non chiedo ad altri
quel gesto di pietà, necessario
a sospendere la pena.

La corsa dei giorni
non mette radici profonde
così, non è importante
quanto sia grande la ragione.

Adesso sarebbe necessario
svelare , attraverso la conoscenza,
il mistero che mi lega alla terra;
in modo da lasciar
libera la coscienza 
di sopravvivere al tormento:

fuori da ogni prigione.
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19-11-2014 Redazione Oceano Tra equilibrio e azioni, il se in agguato ad attendere direzioni.
Quando il silenzio parla e la parola tace, rimproveri salgono alla bocca della ragione: forse nel se è meglio non chiedere venia, osservare ai giorni che in corsa si susseguono impigriti dalle correnti alterne, esse chiedono ragioni malgrado i silenzi.