Taffuni
Qui ritrovo l’ulivo che mi ha nutrito e di fronte a questo vecchio crinale ogni volta mi cerco nel respiro atavico dove ho visto spegnersi sguardi che sapevo Come luna intravista tra le nubi è il mio vivere eterna proiezione di cose sul vuoto Morirò su terre sconosciute lontano dal mio seme dove ogni madre è una vergine dove gli impulsi del tuo ventre mi hanno vestito Dove vento mi strappa tra i salici di sera
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27-04-2015 | Redazione Oceano |
Bel componimento. Un canto di un poeta che guarda con nostalgia cercandosi e rivestendosi di privazioni reclamando una appartenenza viscerale. Denotazione ed ethos. |