Disperato
Seduto, mani al viso, trapela tra le dita quella stilla tanto amata, l'ha versata per la gioia, per la nascita del bimbo, per la vita e l'amore della donna tanto amata, quante cose gli ritornano alla mente li seduto alla panchina della vita, mentre l'albero sì grande, generoso lo ricopre, che silenzio in questo luogo, solo uccelli che saltellano tra i rami, dalle tasche un pò sgualcite tira fuori una foto, se la guarda, se la bacia e riporta il viso suo tra le dita, nella mente un pò confusa come un film lui si gira delle scene, le conosce molto bene, è da tempo che lavora a quella idea, mentre osservo con la mente i trascorsi di quell'uomo, una voce assai lontana, squarcia il velo che ricopre la sua mente, grida, chiama, forse è un angelo, per un attimo il respiro gli si ferma e con lui il cuore suo, ha sentito quella voce, sollevando il viso suo guarda e vede il suo bambino che gli corre tra le braccia, se lo stringe forte al petto, e racconta al suo bambino di un insetto, che per caso gli è finito dentro l'occhio, disperato, ma felice da la mano al suo bambino e insieme fà ritorno a casa sua, sorridendo e piangendo quella gioia ritrovata.
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