Il dipinto
Non sono bastate le tempere per dipingere ogni frammento di un trascorso. Il pennello consumato, la mano sembrava un vortice, incisiva nelle sfumature mentre arredava ogni angolo. Or siedo stanca, felice d'aver terminato l'opera, malinconica nel cuor nel riveder un quadro alla parete di una primiero fior di primavera. Quel di la giovinetta il paniere mostrava, ornato di fiori, al seguito svolazzanti farfalle ondeggiavano nella brezza, entusiaste e ancor più belle al passaggio del sole. Quel sole che elargiva calore e sorrisi al giorno, affinché donasse alla notte i colori necessari per risplendere e sprizzare nei giorni a venire Il rumore della campagna folleggiava di ebbrezza e di vigor, una quiete rasserenante, invitante. Quell'aria candida e profumata di innocenza, di cedri e fiorellini bianchi, qui, in codesto loco, si respira una dolce aria, scioglie l'affanno delle alte vette rinfrescando la salita nel respiro dei monti.
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17-01-2015 | Redazione Oceano | Nel dipingere il passato tutto si consuma in un turbine di viaggi, sinuosi a tracciare spirali d’emozioni. La gioia del dipinto smuove immagini intrise di colori, mosse dalla frenesia dei pensieri. Sono i sensi che appagano il sentire mentre rumori vivono intensamente riportandoci al susseguirsi in moto di versi vivaci e colmi di briosa vitalità. |