Diario mio

Care, care pagine scalze,
quanto vorrei vestirvi a festa,
ascoltare i rintocchi delle campane
e calzare ancora le scarpette lucide di nuovo,
e il vestitino cucito dalla sarta per l'occasione.

Or è giunto un silenzio mesto 
a riempir l'alba e giorni miei

Tutto riaffiora
in quel bocciolo
di rosa, 
ella è tanto nobile,
vive essiccata tra le pagine,
sempre viva e immacolata.

Caro compagno mio,
quante cose
avrei da scriverti,
quante carezzevoli
parole avrei da lasciarti...

al momento il cuore
è serrato,
lacerato da una morsa pungente di spina.

E' una canna al vento l'alma mia,
persa nella furia del vento,
prostrata ai voleri della sorte,
tempesta che lacera e i sensi sconvolge
che un core ferisce.

Il tempo è tiranno...
ma sceglierà 
il momento propizio 
per riportare il sole
e abbandonarsi
accanto a respiri di fiamme,
impreziosite di gocce di essenza...

quella calda fragranza era il tepore
che emanava il mandarino,
mentre ardeva la legna nel focolare.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
22-01-2015 Manca Marinella Vi ringrazio,i vostri commenti onorano questi miei versi..
pagine scalze da riempire
e da godere ancora.

Grazie Redazione Oceano!
20-01-2015 Redazione Oceano Pagine di diario, ora spoglie di festose giornate, raccolgono i ricordi felici di un tempo brioso di suoni e colori.
Nei giorni passati, posati sui fogli, appaga il pensiero che adesso non trova conforto in parole del cuore.
Evochi l’affanno che stringe serrato e, nel turbine che avvolge la vita, aggrappi in speranza quello che pensi andrà via nell’istante, ora incerto.
E’ uno spazio di te che regali nei versi, stille d’anima in attesa del volo.