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Quando aspettavo Natale

Rocce di carta colorate
e quella voglia ingenua di dire:
È Natale!

Il muschio raccolto lungo la siepe
la carta blu argento come fondale.
Lo sentivo nascere il mistero della pace.

Quest’anno ho cercato Natale
sulla voce rimasta della mia ingenuità,
dentro un camino di cenere e brace
ormai spento,
in un vecchio ricordo degli anni passati,
sulla smorfia amara d’un sogno.
Batte piano il cuore che attende
la  Notte  Santa per sognare,
si disperde nel cielo del pensiero
il pennello â€" pittore della speranza.
Forse domani, appena farà mattina,
sarò anch’io dalla parte del silenzio
a cercare le ultime parole del coraggio
per fare gli auguri di pace.

Ricordo la musica, il batticuore,
la frenesia, l’emozione
di quando aspettavo Natale.
con le mani giunte in preghiera
davanti alla culla di paglia
per vedere nascere Gesù.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
18-12-2016 Redazione Oceano Vivono nella memoria la magia e la dolcezza di momenti d’infanzia che riempivano cuori e menti con attese e desideri, nell’ingenua certezza che ogni cosa possa accadere.

Pubblicata il 13-12-2016

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Commento dell'autore

Questa poesia è il ricordo sempre
vivo di quando io bambino facevo
il presepio nell'allora mia vecchia
casa, e l'emozione che ne provavo.
Ecco perchè la propongo
ora nell'avvicinarsi 
di questo Natale 2016.