A Rosanna |
Non ho mai incontrato i ripari d’ebano dove coabiti con le lacrime né auscultato le intermittenze lente del muscolo che ti è nemico. Dolcezza e garbo e altruismo ho conosciuto nella tua voce che sa le sabbie mobili dell’attesa le luci opache del forse nei pomeriggi scuramari che attraversi oggi. Quel giorno mentre dell’ultima nube si ciberà il cielo in danze oblique andranno gabbiani a proteggere scogli di speranza carezze d’infinito. Ci saranno voci sorprese camicie sgargianti al tuo risveglio e pantomime allegre nelle braccia strette nel bianco aggruppate davanti al letto che si farà gioia ai tuoi occhi. Il dolore scomparirà all’abbraccio della tua nuova vita. |