A Rosanna

(Mandia Giuseppe)


Non ho mai incontrato i ripari d’ebano
dove coabiti con le lacrime
né auscultato le intermittenze lente
del muscolo che ti è nemico.
Dolcezza e garbo e altruismo
ho conosciuto nella tua voce
che sa le sabbie mobili dell’attesa
le luci opache del forse
nei pomeriggi scuramari
che attraversi oggi.
Quel giorno
mentre dell’ultima nube
si ciberà il cielo
in danze oblique andranno gabbiani
a proteggere scogli di speranza
carezze d’infinito.
Ci saranno voci sorprese
camicie sgargianti al tuo risveglio
e pantomime allegre nelle braccia
strette nel bianco
aggruppate davanti al letto
che si farà gioia ai tuoi occhi.
Il dolore scomparirà
all’abbraccio della tua nuova vita.