Atto d'accusa e di difesa

Nato per sognare
per contar le stelle in cielo
perché gli occhi tuoi 
riflettano la luce del tuo cuore
e la mente tua trasmetta il tuo candore.
Sulla strada 
ti vedo con la mano tesa
sporco ed imbrattato,
sconvolto
di vivere una vita senza senso.
Ti vedo lí ossuto piagato
pasto di mosche insolenti
la ciotola di riso condito con niente
divisa con un altro un pò più prepotente.
Ti vedo lí fagotto di stracci
straziato dal pianto incessante
nato nel cassonetto maleodorante
deriva d'una madre
dall'istinto ormai perduto
nell'ignoranza e nella droga diluito.
Ti vedo lí bambino illuso,
conteso, ingozzato,
protetto da angeli senz'ali
da gente adulante e indifferente
aperto con la mente verso il niente
affogato nell'effimero mare dei regali.
Bambino indifeso, ripudiato, deriso,
vittima di biechi malfattori
avvolto nel raggiro e nell'inganno
attratto con le luci e coi colori
immolato sull'altare del guadagno.
Bambino abusato, offeso, oltraggiato,
uccisa la speranza ed i tuoi sogni
uccisi i desideri ed i bisogni
ucciso quel futuro trasognato
ti scopro come seme ormai gettato,
seme violento di un'età che arriva
piena di rabbia, di forte ribellione
piantato in questa società esplosiva
che annienta ogni amore e la ragione.

Soddisfatta sarà la carenza che hai nel cuore
solo nel giorno che il mondo muore.
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