Atto d'accusa e di difesa
Nato per sognare per contar le stelle in cielo perché gli occhi tuoi riflettano la luce del tuo cuore e la mente tua trasmetta il tuo candore. Sulla strada ti vedo con la mano tesa sporco ed imbrattato, sconvolto di vivere una vita senza senso. Ti vedo lí ossuto piagato pasto di mosche insolenti la ciotola di riso condito con niente divisa con un altro un pò più prepotente. Ti vedo lí fagotto di stracci straziato dal pianto incessante nato nel cassonetto maleodorante deriva d'una madre dall'istinto ormai perduto nell'ignoranza e nella droga diluito. Ti vedo lí bambino illuso, conteso, ingozzato, protetto da angeli senz'ali da gente adulante e indifferente aperto con la mente verso il niente affogato nell'effimero mare dei regali. Bambino indifeso, ripudiato, deriso, vittima di biechi malfattori avvolto nel raggiro e nell'inganno attratto con le luci e coi colori immolato sull'altare del guadagno. Bambino abusato, offeso, oltraggiato, uccisa la speranza ed i tuoi sogni uccisi i desideri ed i bisogni ucciso quel futuro trasognato ti scopro come seme ormai gettato, seme violento di un'età che arriva piena di rabbia, di forte ribellione piantato in questa società esplosiva che annienta ogni amore e la ragione. Soddisfatta sarà la carenza che hai nel cuore solo nel giorno che il mondo muore.
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