Clochard
Pagine ormai scritte d'una stagione andata le foglie secche nei viali rubate dal vento. Erano i giorni degli acri mosti alle cantine ed era fredda la pace che invadeva il cuore. Nessuno capì il tuo disagio, solo l'amara solitudine ti cullò sulla panchina. Dormisti... per coperta due cartoni mille foglie di tiglio per tappeto un lampione sudato a fare da abat-jour. Lungo il tuo sonno... né mai ti sveglierà l'appagante scoperta del sogno. Nel desiderio di sapere, saranno gli occhi del mattino a rivelare il vero ora che abbracci lassù gli occhi d'un amore e il tuo bambino correndo insieme su di un prato di stelle. L'alba che viene s'accendera' come un sorriso.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
23-04-2016 | Salvaggio Carmelo |
Genoveffa Pomina molto bella la tua poesia...grazie del commento. Grazie Rosanna Angeli Per il commovente commento ricco di vita vera. Mi scuso con voi per aver commentato solo ora. |
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02-02-2016 | Pomina Genoveffa |
Genoveffa Pomina...meravigliosa poesia. Io ne ho scritto una sul mio libro di poesie "Tutto è oltre..." Mendicante Pareva quasi arrivare dal nulla... vestiti troppo pesanti per ogni stagione talmente sdruciti da sembrar neri... Camminava curvo appoggiato ad un bastone, bisaccia a tracolla bisunta di sudore a custodir memorie e segreti. Un mucchietto di pelle e ossa vecchie scarpe coperte di fango. Farfugliava parole sconosciute le mani a cercar fantasmi nell'aria gli occhi pallidi, liquidi senza colore in continuo movimento... a volte immobili, vuoti e persi in uno sguardo senza luce e moto di labbra senza suoni... piccola luce di una sigaretta stretta fra le dita e colpi di tosse a scuotere il petto. Cartoni vecchi sotto per sdraiarsi e riposare, nei pomeriggi spenti dove tutto è sempre uguale. Aveva sempre e solo un sogno da cercare, nel tempo fatto apposta per dimenticare. Adesso i suoi occhi luccicano come avesse pianto guardando lontano aspettano che finisca il mondo... Forse il suo nome non lo conosceremo mai. |
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09-12-2012 | Angeli Rossana |
Bellissima........un tempo avevo conosciuto una signora etipica viveva in strada ed io l'ho aiutata come potevo. Era malata diabetica, era una signora molto dolce...ma le sue parole quando mi vedeva erano queste:" Che Dio ti benedica figliola" Lei è morta sotto il sole ardente. Ho pianto tanto perchè le volevo bene davvero....ma è viva sempre nel mio cuore. Se vieni a leggerla domani posto una poesia che gli ho dedicato. :) Ciao e buon inizio della settimana. |