Ungerti nella tristezza del mio letto
Legarti in scoraggiamento, la mia notte, ungerti nella tristezza del mio letto che restituisce nuovamente il corollario, degli assaggi che lasciò la morte. Afferrarsi ad un ricordo in precipizio, funzionare senza neuroni e senza credo, non per convinzione bensì per plebiscito, della ripida direzione che lasciò il cuscino. Non posso volerti in questa maniera, sbucciando cipolle per trovare la magia. Ti voglio volere senza democrazia, anarchicamente ed al mio stile. Ma non in questa maniera, rimpiazzando. Non in questa maniera ricoprendo il sangue che lasciò l'ucciso. Ti voglio volere dal midollo, dal centro prolifico del bacio, la forma più diacritica e genuina di amare senza avversari.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
20-11-2014 | Trapasso Maurizio | Grazie redazione oceano per il bellissimo commento!!! | |
16-11-2014 | Redazione Oceano |
Analogia, la mia notte, assorbe ogni lacrima persa, tra fruscii stremati anelati da un cuore che ha desiderio di tormento. Non bastano la tristezza e il pianto! Da ora la notte senza abbagli, senza ipocrisie e senza voltarsi indietro: una nuova luce! |