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Avvento

Ricordo d'un presepe
avvolto di tenerezza imminente...
Odor di muschio, profumi di cucina, 
noci, fichi secchi, fette di polenta
e sulla madia, sempre un velo di farina.

Giocavo con le nocchie a battimuro,
quella finita 
sotto la cassa del presepe,
l'avrei raccolta dopo la befana...

Poco caldo, tanto calore.
Zampognari in strada nella tradizione
a suonare speranza e candore.

Oggi più luci, più suoni, più incontri,
- incanti, rumori, scontri -
simboli addobbano ogni vetrina,
si mangia carne ogni giorno in cucina,
pascola "il gregge" nell'opulenza,
cresce l'alone d'indifferenza.

Invano annuncia pace l'avvento,
minacciato dall'odio il nostro tempo
gli occhi vedono la ribellione
si danna Francesco per la condivisione.
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Pubblicata il 11-12-2015

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