Riflessioni al tavolo di fronte
Riflessioni guardando i commensali ad un ristorante. La cosa strana erano loro, quei due al tavolo; vestiti come a casa. Lei era in ciabatte da camera, un abito nero a sacco la lasciava libera di mangiare senza costrizioni; discuteva col marito ignorando di tutto punto chi li circondava. Lui aveva un enorme camicia bianca sopra un paio di bermuda estivi; erano entrambi puliti gradevoli, ma si percepiva che amavano sentirsi liberi di indossare abiti che non li costringessero. Attorno tutti ben vestiti. Mi stupivano proprio per quel netto contrasto dagli altri commensali in quel rinomato ristorante. Tutti si mostravano contenuti, provvisti di buone maniere, ma apparivano come messi in vetrina. Quei due invece si distinguevano per il modo di fare naturale, si comportavano, come a casa. Chiedevano altro pane tostato inzuppato in quell'olio toscano che ti riportava in vita. Gustavano, richiedevano altro cibo, mentre parlottavano, ignorando il resto del mondo. Incuranti della propria mole, si nutrivano voracemente. Ne restavo affascinata. Ad un certo punto mi distrassi, li vidi alzarsi… per andarsene. Al loro posto, due giovani: lei bella da mozzare il fiato ma così piena di se! Era così imbronciata! Alta, magra, una lunga treccia a lato, truccatissima e bellissima, sembrava una modella. Il giovane che le sedeva di fronte era attento ad accontentarla dedito persino ai suoi capricci. Mi Accorsi che preferivo di gran lunga i coniugi grassi...
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