Poeta malato di vita
Riposo affranto, nel silenzio del duomo ai piedi della croce, perso tra gli affreschi delle emozioni, mille domande scuotono il cuore che sembra perso sul bagnasciuga della vita e cerca frammenti di se in una preghiera. Silenzio di una città vestita d’inverno, le auto vanno e vengono si perdono nella notte, come i miei pensieri accarezzati da una leggera brezza primaverile, bramo il silenzio di una stanza di albergo per mettere in ordine nell'anima, per spolverare emozioni che a volte latitano nel silenzio dei mattini di gennaio. Non è mai facile per i poeti malati di vita cogliere l'attimo, si scivola tra i marciapiedi bagnati di brina, si coglie il sussurro di un’emozione tra le rose dimenticate nei giardini spogli che chiamano colore. Pensieri sparsi in una notte anonima, mi sono fermato ad aspettare il mattino, timida carezza di luce coccola sulla malinconia di sempre. osservatore del timido risveglio delle cose, tutto cambia nella frazione di un momento, come goccia di rugiada scivola sui vetri malati di umidità. carezza dell'acqua sembra ridarmi la mia dimensione d’uomo. Apro la porta, comincio un nuovo giorno, in fondo non solo un poeta sono anche altro.
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