Il vecchio e il poeta

A un giovane poeta spocchioso, seduto sui gradini della piazza a vantarsi con un gruppo interessato
di quanto capisse la poesia nelle sue infinite sfumature, si rivolge un vecchio che, in disparte,
ha ascoltato il suo monologo.

“Buongiorno poeta” dice il vecchio. Tutti i presenti si voltano a guardarlo.
“Vorrei recitarne una io col suo permesso e conoscere il pensiero di un sapiente come lei”.
“Prego” risponde il giovane superbo ma curioso.
Il vecchio, anch’esso seduto, volge lo sguardo alla fonte dove una bella donna si accinge a dissetarsi
e comincia: “Desiderio incontrastato e impetuoso che in lei trova sfogo silenzioso. M’inebria il suo
aroma deliziosamente speziato, come il vino inebria l’ubriaco che altro non cerca. Potessi dirle
“basta!” lo farei ma lei è il mio vizio, la mia padrona ed io lo schiavo suo che senza lei non vive.”

Il poeta ha osservato la bella donna che dalla piccola borsetta ha preso un candido fazzoletto e ora
sta tamponando le rosse labbra. 

“Certo che deve essere un’amante cui difficilmente si può rinunciare”. 
“Non è a lei che mi riferivo” risponde il vecchio.

 Si alza, la liscia tra le mani come per accarezzarla, la porta al naso, la odora con soddisfazione e
lentamente l’accende, inalando intensamente. Una voluta di fumo sale verso il viso ammutolito del poeta
Il vecchio sorridendo se ne va.
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12-03-2013 Terenzi Stefania E' un breve racconto inteso non solo a dare luce e bellezza a una cosa amata (un vizio non bello in questo caso) ma anche a ironizzare su chi troppo ostenta sicurezza e sapienza.
11-03-2013 Redazione Oceano La capacità evocativa del poeta, che riesce a dare luce, bellezza ed anima ad ogni cosa, anche la più semplice, arricchendola con la propria creatività e trasformandola in voce dell'immaginario.