La scoperta

Fuori dalla finestra osservavo la bella gente abbandonarsi tra i tavoli e le braccia della ricchezza.
Aromi di pietanze, gustose come il peccato, torturavano la mia bocca piena di niente.
Avevo tanti sogni sotto le unghie sporche e brividi di fame sulla pelle scarna.
Quando la realtà ladra e tenace rubò i sogni alla fantasia, anch’io mi potei sedere
tra i tavoli e le stesse, insperate braccia della ricchezza ma mai mi abbandonai ad esse e pur
avendo possibilità mai riempii il mio piatto. 
Nella grande sala imbandita mi sentivo a disagio, inappetente, quasi fuori posto nel posto che più mi
ero meritato e allora compresi che negli anni vissuti fuori dalla finestra, la fame mi aveva insegnato
di non appartenere all’abbondanza.
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19-02-2015 Redazione Oceano Il desiderio si pietrifica e il sogno si arruola alla deformata realtà: ciò che mai condiviso ora appartiene.
Ma, la proprietà è la capacità di essere se stessi dentro al desiderio senza tramutarsi in Re Mida.