Terra mia

Stasira penzu a la terra mia,
lu sangu mi scurri ‘nte vini,
‘na vuci chi si ‘ssumigghia,
a li tanti di cuscinziusi,
genti, brama.
Sugnu ‘na figghia di ‘sta terra
biniditta,lu me cori vidi
quantu è afflitta.
E’ terra di dulura e tristizza,
marturiata e arruvintata.
E’ terra ‘rrumiscata chi tanti
mani cercunu d’arraffari
e ruvinari.
Oh amara sorti!
Spiranza pi tia cercu povira
terra mia, matri di me matri!



Terra mia

Questa sera sei nei miei pensieri,
il sangue scorre velocemente,
la voce accomunata alle tante
che si alzano indignate.
Sono figlia di questa terra
benedetta, che è afflitta.
E’ terra di dolore e tristezza,
martoriata e infuocata.
E’ terra dove i tanti cercano
di arraffare e rovinare.
Oh che amaro destino!
Ricerco la speranza terra mia
Tu Madre che generi.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
27-02-2014 Infante Maria Teresa Tutta la bellezza della tua semplicità viene fuori dai pensieri espressi nella maniera che più ci rappresenta; la spontanea freschezza che appartiene alle radici sa trasmettere sensazioni di immediato impatto emotivo, come in questo caso, in cui, delusione e dolore parlano in versi.Poesia è anche saper guardare intorno a sé, seppure ciò che vediamo ci faccia star male

Pubblicata il 14-02-2014

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Commento dell'autore

Triste considerazione di chi
vede ma non si volge,
di chi prova dolore
ma non ha scampo dal soccombere.

Nella mia umana situazione
una dignità e valori morali 
he urlano in pochi versi.
Ancorata ad un paesino
che lentamente si spegne!