Luce
Luce dalla luce,da dove io venni e dove io andrò, come onda del mare che viene, con la sabbia gioca e scivolando va, e ne porta via un po con se. Luce dalla luce, da dove conobbi la vita e il suo andare, piano e poi veloce,come nuvola lesta che muovendosi, ricama il cielo terso dell’estate del sud. Luce che da la luce alle mie passioni, alle mani operose,ai sorrisi sinceri, a ciò che ho amato e che non ho mai potuto amare, al lo sguardo dietro una finestra mentre fuori piove, e tutte le luci si riflettono tra loro, in una danza di linee diseguali. Luce che dalla luce riflette i colori, su questo specchio di mare antistante la mia città. E io la vivo,la mia città, in questa ora tarda, ci cammino nelle sue vie, solo e solitario, e cerco finestre e balconi da riconoscere, che aspettano le carezze del sole che verrà a breve. Esco le mani dalle tasche dei miei pantaloni e le alzo, insieme alle mie braccia e via, in un girotondo frenetico, e la mia città gira tutta insieme a me! Luce alla luce io tornerò, camminando su viali coperti di foglie ingiallite dall’ultimo autunno, che saluta l’ultimo inverno, in silenzio me ne andrò, e il mio ultimo respiro mi spingerà verso l’ignoto, verso la paura ancestrale dell’umanità, verdi distese e scogliere a picco sul mare, campi di grano color oro fino all’orizzonte, oltre la mia vista, cime innevate e lune calanti... o buio e silenzi immensi, e il non sapere di aver mai vissuto, o aver vissuto senza mai sapere! Luce, che dalla luce, da la luce.
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