Essere e... non essere

Non ho bisogno di estrarre dall'inconscio 
rovistar ricordi, aprire porte sigillate
Sono sempre stata un'esule, una vagante 
Io sono un Io che c'era... ma non c'era
mai
Non c'era come figlia pur essendo figlia
Non c'era come sorella pur essendo sorella 
Non c'era come bimba pur essendo bimba
Non c'ero nelle gioie
Non c'ero nei dolori 
C'ero a Natale, a volte nell'estate
Allora più mi convincevo che ero... ma non c'ero
Son nata esule,esule vagante
straniera poi di terre calpestate
Così affinavo l'arte di sopravvivenza
adeguamento infine integrazione
e fu normale un giorno diventar straniera  
o di me stessa esule
Io sono un esule,un esule vagante
Ma la domanda è
Esule si... ma quale era la patria? 
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
13-11-2015 Redazione Oceano Immensa come la terra dell’esule che rincorre il ritorno: “ma quale era la patria?”. Sfamarsi, appartarsi, viversi, rincorrersi senza mai ritrovarsi; un eco profondo che solca i tuoi versi e induce a pensare non senza smarrirsi o scoprirsi in comuni pensieri … ed è poesia.